Staff Friulani.Net Storia del Friuli

Storia del Friuli (1p.) I primi abitanti

Durante l’Età della Pietra e del Bronzo il Friuli era abitato da tribù Paleovenete. Le informazioni a noi giunte sono frammentarie e assai scarse, tuttavia si ritiene che il Friuli fosse abitato dagli Euganei. Questi nostri antenati vivevano in piccoli villaggi di capanne e all’occorrenza in caverne. Erano dediti alla caccia, all’allevamento del bestiame e all’agricoltura.

Saranno proprio gli Euganei a dare vita in Friuli, durante l’Età del Bronzo, alla cosiddetta “cultura dei castellieri”, ossia la diffusione di borghi fortificati posti in collina e protetti da una o più cerchia di mura.

Durante l’Età del Ferro i Veneti occuparono le terre degli Euganei (950 a.C. circa). Non è chiaro da dove venissero. Gli autori antichi ritenevano che provenissero dall’Asia minore. Giustino, storico romano, ipotizzava che fossero giunti da Troia dopo la caduta della città; ma più verosimilmente sarebbero giunti dall’Illiria.

In Friuli, si stanziarono lungo la costa adriatica e raramente si spinsero più a Nord. I Veneti, sembra avessero usi e costumi simili a quelli dei Celti; una volta assoggettati, non fu pertanto difficile fondersi con loro. Tant’è che, intorno al 400 a.C., un flusso migratorio verso sud spinse una tribù celtica, quella dei Carni, a valicare le Alpi; questi penetrarono in Friuli sottomettendo i Veneti.

I Carni erano un popolo di lingua e cultura celtica. Erano dediti alla caccia ed alla pastorizia, oltre ad essere molto abili nella lavorazione del ferro e del legno. Poco si sa di questo antico popolo nonostante ci abbia lasciato opere di grande suggestione e fascino, tra tutte “l’Ipogeo Celtico” di Cividale, probabile camera funeraria e poi carceri romane o longobarde. Nel suo interno sono ancora oggi visibili alcuni mascheroni scolpiti nella roccia, molto simili alle cosiddette tètes coupées (maschere celtiche) ampiamente diffuse nei complessi funerari nella Francia meridionale. A conferma della presenza dei Celti in Friuli vi sono molte usanze ancora oggi vive tra la popolazione locale, come l’accensione di fuochi durante il solstizio d’inverno (pignarûi) ed il lancio di rotelle di legno infuocate (tîr des cidulis).

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