Il Friuli è cambiato, non è certamente più l’isola felice d’una volta. La nostra storia ed i nostri simboli, presto, saranno cancellati dall’oblio …Mentre i cosiddetti friulanisti discutevano dove mettere l’accento sulle vocali, siamo diventati minoranza a casa nostra. Dati statistici forniti dal “Minority Rights Group” danno un quadro della situazione avvilente: i residenti di etnia friulana in Provincia di Udine sarebbero il 75%, in Provincia di Pordenone il 37%, in Provincia di Gorizia il 24%. A conferma di una silenziosa ed inesorabile conquista vi sono anche i dati forniti dall’Istat. A Pravisdomini già qualche anno fa, i cittadini stranieri erano il 21.8% dei residenti (Fonte Istat, dati 2009).
Così, mentre tentavamo di insegnare la madrelingua a scuola (fatto quasi da Guinness dei primati), Telecom Italia promuoveva, sui treni regionali Trieste-Udine-Venezia, le sue tariffe in lingua rumena! L’identità non è un dettaglio, rappresenta la memoria di un Popolo. Le Genti senza memoria sono destinate all’oblio ed è quello che si prospetta per il Popolo friulano. Un monito è la storia delle Hawaii (leggete l’articolo).
Le pagine dei quotidiani locali sono pieni di fatti di cronaca: truffe, furti, scippi, estorsioni sono all’ordine del giorno, senza poi contare la criminalità minorile. Di recente persino furti di rame nei cimiteri e dalle grondaie delle abitazioni, fino alla sottrazione di benzina dalle auto in sosta. Ciò nonostante il Governo italiano, pare interessarsi maggiormente dei detenuti piuttosto che degli onesti cittadini visto che il decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti sul sovraffollamento delle carceri, di fatto ha concesso gli arresti domiciliari a chi doveva scontare ancora 18 mesi di carcere. La resa di fronte ad una delinquenza ormai dilagante.
La crisi economica attanaglia le nostre imprese: nel corso del 2011, la metà delle 6.763 imprese del settore terziario in Friuli-Venezia Giulia hanno chiuso i battenti. Crisi che si ripercuote anche sui posti di lavoro: la Cgil ha calcolato in 15.700 i posti persi nel 2012. Crisi che persevera, tanto che nel primi 3 mesi del 2013 sono fallite altre 265 aziende. La disoccupazione si attesta intorno al 7% (Unioncamere prospetta però che alla fine 2013 arriverà all’8%). Persino il settore turistico ha visto, nel 2012, un calo delle presenze stimato intorno al -1.7%. Ad oggi, non è data sapere la strategia del Governo italiano sul tema del Lavoro. Intanto la pressione fiscale è diventata la più alta del mondo (Fonte Confcommercio 2012): la pressione fiscale effettiva in Italia, cioè quella che mediamente è sopportata da un euro di prodotto legalmente e totalmente dichiarato, è infatti pari al 55%.
Anche la sanità friulana ha i suoi problemi. Nonostante il Friuli, si collochi ai primi posti, assieme al Trentino-Alto Adige, come esempio di regione virtuosa, sempre con maggiore frequenza si ha notizia di errori nella somministrazione dei farmaci, operazioni o trattamenti sbagliati, cure inappropriate, diagnosi errate. Soluzione del Governo italiano: chiusura o forte ridimensionato dei piccoli ospedali.
Sicurezza, Lavoro, Sanità sono principi essenziali di una società civile.
30/4/2013
O soi de tô stesse opinion ..
Sono un friulano emigrato (si fa per dire) in Lombardia 40 anni fa (avevo 5 anni).
Il mio sogno e resterà sempre quello di tornare un giorno alla mia terra natia.
Per fortuna ci sono persone come voi che si dedicano a mantenere vivo il ricordo e le tradizione di questa meravigliosa terra.
Continuate così.
Un saluto da Bergamo