Va dut ben. Così i nestris sorestans talians vorrebbero farci credere. Per la fine del 2014 parlano di ripresa, decantano l’uscita dalla crisi, la fine dei sacrifici.
Ma un anno fa non dicevano la stessa cosa per la fine del 2013?
Da bogns sotans, pazienti e fiduciosi, aspettiamo la cosiddetta “ripresa”. Nell’attesa chiudono fabbriche, cessano attività, scompaiono ospedali e centri di aggregazione … aumentano però i reati: che siano questi i segni della ripresa tanto magnificata?
Secondo Unioncamere, negli ultimi 15 anni il Friuli-Venezia Giulia ha perso 7 mila aziende. Gli imprenditori “sopravvissuti” alla crisi, pensano invece a delocalizzare; alcuni lo hanno già fatto, altri lo faranno a breve. Come dargli torto: con il 54% della pressione fiscale effettiva, l’Italia ha il record della tassazione fra le economie sviluppate! (fonte Confcommercio-Sole24ore).
Come dicevamo, tutto sembra diminuire, posti di lavoro e servizi in primis. Solo i reati sono in aumento: oltre ai “topi d’appartamento” che ormai imperversano in tutta la Regione, i ladri fanno incetta di auto, biciclette, attrezzi, rame (vedi furti di grondaie e nei cimiteri), finanche benzina dalle auto in sosta (vedi episodi di Maniago e Udine). Persino gli ortaggi dei nostri orti non sono più al sicuro!
Popolo di emigranti, noi friulani, siamo forse più di altri attenti alla solidarietà e all’accoglienza, ma siamo sicuri, oggi, di potercelo permettere? L’Italia, ogni anno destina una “piccola finanziaria” alla garanzia dei diritti dei migranti. Nel 2010 per il solo sostentamento dei 55.000 rifugiati (parliamo del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), la spesa è stata superiore al miliardo di Euro. Oggi si ipotizza che la spesa legata all’accoglienza dei migranti sia compresa tra i 2 e i 4 miliardi di euro l’anno (se ti interessa approfondire leggi qui).
In Friuli, invece, quest’estate mancavano gli elicotteri da destinare allo spegnimento degli incendi, così per aver ragione del rogo sulle pendici del monte Jovet sono serviti ben 24 giorni!
Ma, va dut ben …
12/11/2013
Bene, come non essere daccordo sull’articolo, ma adesso bisogna trovare subito una soluzione da perseguire con grande determinazione .
Questa è la soluzione: l’Indipendenza da questa Italia , appesantita, impotente, inadempiente, lontana, assente, indifferente, fallita e assetata persino del nostro ultimo sangue.
Con l’autodeterminazione è possibile e. visto che siamo in pochi, a noi decidere dove andare per la vita:
o VENEZIA o AUSTRIA e una volta scielta la via, AVANTI TUTTA prima che morte ci finisca.
Mandi – Milziade
Come non darti ragione !
L’esperienza pluriennale, il contatto con numerose personalità locali e internazionali mi confermano due cose:
1) il declino deciso con “implosione” di questo stato che si trascinerà dietro tutti coloro che ne resteranno a lui legati
2) la salvezza per il nostro Friuli, per le neostre aziende e per i nostri lavoratori è poter disporre entro due anni al massimo !!!! di un proprio e vero movimento Autonomista che raccolga ed unisca le forze di PN UD e GO con il coraggio di praticare l’autonomia politica staccati da italia e Trieste. Passo successivo una “stretta”collaborazione con il Paese che più ci può aiutare per assionomia di ciultura e storia, oltre che per la forte economia: l’Austria.
E Vae italioti !