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Fieste de Patrie dal Friûl

Il 3 aprile è la fieste de Patrie dal Friûl, la festa del popolo friulano. Il 3 aprile 1077, a Pavia, l’imperatore Enrico IV concedeva al Patriarca Sigerardo l’investitura feudale con prerogative ducali su tutta la contea del Friuli alla quale, l’11 giugno dello stesso anno, si aggiungevano anche la Marca di Carniola e la Contea d’Istria.

La bolla imperiale: Nel nome della Santa e Indivisibile Trinità. Noi Enrico, per divina clemenza re, seguendo l’esempio dei nostri padri dall’integerrima fede, che costruirono con i loro beni chiese a Dio, e una volta edificate le arricchirono sia con quello che possedevano di proprio che con ciò che era loro pervenuto a mezzo delle entrate regali, avendo noi trascorso i giorni della gioventù in salute e onestà e affinchè la nostra vita possa godere anche nella maturità di tempi ancor più gioiosi e pacifici, desideriamo continuare con zelo simili iniziative. Per questo vogliamo sia noto a tutti i sudditi di Cristo e nostri, sia quelli che tali sono oggi che quelli che lo saranno nel futuro, che per la salvezza della nostra anima e per intervento della nostra eccellentissima madre e imperatrice Agnese, della nostra sposa e regina Berta e di altri nostri fedeli sudditi, ossia l’arcivescovo di Milano Teodaldo, di Ravenna Viperto, e anche su richiesta del nostro carissimo cancelliere Gregorio, vescovo di Vercelli, di Bucardo vescovo di Losanna, di Eppone vescovo di Cizaniense, di Bennone vescovo Osnaburgense, del duca Luitoldo e dei marchesi Guglielmo, Azzone e Adalberto, e per il fedele servigio del patriarca Sigeardo, doniamo e trasferiamo al detto patriarca Sigeardo, ai suoi successori e alla chiesa aquileiese, la contea del Friuli e il villaggio chiamato Lucinico, con ogni diritto e beneficio che aveva il conte Ludovico nella contea medesima, e con tutti le prerogative e i privilegi già di pertinenza reale e ducale, ossia le convocazioni dei placiti, il diritto di fodro e ognuno e tutti i redditi a ciò legati o che potranno provenire nel futuro per qualsivoglia causa e motivo. Ordiniamo che nessun marchese, conte, visconte o altra persona con qualsivoglia carica nel nostro regno ardisca privare, molestare, insidiare la predetta chiesa o il nostro predetto fedele suddito patriarca Sigeardo e i suoi successori nelle cose qui donate e trasferite. Se ciò accadrà, il colpevole sia punito con una multa di cento libbre d’oro, metà da versare alla nostra camera fiscale e metà alla chiesa aquileiese. E affinchè questa nostra regale donazione possa rimanere inalterata e indiscussa, ordiniamo che la si scriva in questa carta e che vi venga impresso e posto il nostro sigillo.

Il Friuli era così riunificato. All’unità territoriale dello stato friulano si affiancava anche un unità etnica-culturale tale da poter essere ormai definita “friulana”. Nonostante non si trattasse di un vero e proprio stato sovrano, il Friuli rappresenterà una delle forme più mature di organizzazione politica unitaria ed accentrata sorte nel Medioevo. Il Friuli si doterà fin dal XIII secolo anche di un Parlamento (la cui prima seduta si tenne il 6 luglio del 1231), divenendo così uno fra i parlamenti più antichi d’Europa.

Il 3 Aprile del 1077 nasceva, dunque, una nazione libera con una propria autonomia e dignità. E’ d’uso, in questa particolare ricorrenza, esporre la  bandiera del Friuli.

Dal marzo 2015, la ricorrenza è stata regolamentata da una legge regionale (che trovate qui).

 

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